Il musicarello è il nome dato negli ambienti romani a un sottogenere cinematografico italiano che ha due caratteristiche fondamentali: la prima consiste nel mettere in scena un cantante di fama e il suo nuovo album discografico; la seconda è il riferimento costante alla moda e alla gioventù anche in versione vagamente polemica nei confronti dei matusa. Il nome unisce le parole “musica” e “Carosello”.
Il filone iniziò negli anni cinquanta ed ebbe il suo apice di produzione negli anni sessanta; la connotazione popolare è chiara fin dagli inizi, quando è dedicato al pubblico di musica melodica che abbraccia, quindi, uno spettro indiscriminato di gusti ed età; le differenze emergono invece alla metà degli anni sessanta, quando il musicarello svolta verso cliché di spensieratezza, presenta cantanti che si rifanno al Rock and roll e al Beat e si rivolge, dunque, ad un pubblico di giovanissimi, anche se non manca di riflettere la voglia ed il bisogno di emancipazione dei giovani italiani evidenziando qualche screzio generazionale.
Alla base del musicarello c’è una canzone di successo che talvolta dà il titolo al film stesso. Il principale riferimento nobile è il musical; il modello estero contemporaneo è dato dai film con Elvis Presley. Uno dei film pionieri del musicarello fu la versione per il mercato italiano del film musicale statunitense Go, Johnny Go! (1959): uscito in Italia come Dai, Johnny dai! nel film vennero inserite ex novo alcune sequenze con Adriano Celentano che introduce e conclude la storia suonando alcune sue canzoni. Il declino del musicarello melodico fu evidente già a metà del decennio, per poi riprendere consistentemente la produzione tra il 1967 e il 1970.
Sotto la definizione di musicarello melodico si raccolgono film che vedono protagonisti i cantanti dell’immediato secondo dopoguerra, tra i quali spiccano Claudio Villa e Luciano Tajoli, bandiere delle rispettive tradizioni in fatto di canzonetta popolare: la canzone melodica partenopea e lo stornello romano; le esili storie narrate sono costruite attorno alle varie esibizioni che ne fanno inevitabilmente da contrappunto. Questa prima forma di film con musiche a basso costo viene soppiantata dal filone giovanilistico.
Del musicarello degli anni sessanta sono da segnalare alcuni nomi notevoli di cantanti che vi appaiono, spesso in qualità di attori protagonisti: Gianni Morandi, Little Tony, Al Bano, Rita Pavone, Mal, Tony Renis, Mina, Caterina Caselli, Adriano Celentano, Bobby Solo, Mario Tessuto, Orietta Berti. È del 1970 l’ultima produzione numericamente rilevante, il cui titolo più noto è oggi Lady Barbara. |
The Musicarello is the name given in Roman circles to an Italian cinematographic sub-genre which has two fundamental characteristics: the first consists in staging a famous singer and his new record album; the second is the constant reference to fashion and youth, even in a vaguely polemical version towards the old-ass. The name combines the words “music” and “Carosello”.
The trend began in the fifties and had its peak of production in the sixties; the popular connotation is clear right from the start, when it is dedicated to the melodic music audience which therefore embraces an indiscriminate spectrum of tastes and ages; the differences instead emerge in the mid-sixties, when the musicarello turns towards light-hearted clichés, presents singers who refer to Rock and roll and Beat and is therefore aimed at a very young audience, even if it does not fail to reflect the desire and need for emancipation of young Italians, highlighting some generational disagreements.
At the base of the musical there is a successful song that sometimes gives the title to the film itself. The main noble reference is the musical; the contemporary foreign model is given by films with Elvis Presley. One of the pioneering films of the musical was the version for the Italian market of the US musical film Go, Johnny Go! (1959): released in Italy as Come on, Johnny come on! some sequences were inserted from scratch in the film with Adriano Celentano who introduces and concludes the story by playing some of his songs. The decline of the melodic music was already evident in the middle of the decade, to then consistently resume production between 1967 and 1970.
Under the definition of melodic music are collected films that see the singers of the immediate post-war period as protagonists, among which Claudio Villa and Luciano Tajoli stand out, banners of their respective traditions in terms of popular song: the Neapolitan melodic song and the Roman stornello; the slender stories narrated are built around the various performances that inevitably act as a counterpoint. This first form of film with low-budget music is supplanted by the youth trend.
Of the sixties music are worth mentioning some notable names of singers who appear in it, often as protagonists: Gianni Morandi, Little Tony, Al Bano, Rita Pavone, Mal, Tony Renis, Mina, Caterina Caselli, Adriano Celentano, Bobby Solo, Mario Fabric, Orietta Berti. The last numerically significant production dates back to 1970, the best-known title of which is Lady Barbara today. |